Il mondo non ascolterà. Marzia Carocci 2008
Fabio Bet, in questo libro dove lui s’identifica in “Reverendo Stone” rende l’incipit del suo volume nel titolo stesso: “il mondo non ascolterà”. Certo è convinto che le parole, le convinzioni spesso in ombra e le provocazioni verbali restino inascoltate, perché conscio della distrazione di un mondo assente e spesso menefreghista dell’altro e dell’altrui. Scrittura intrinseca d’ironica intelligenza, fra il dire e il sottolineare, dove immagini e rimembranze dell’autore si focalizzano e prendono forma. In ogni rigo c’è la vita e il vivere di ognuno di noi, con le proprie colpe, le ambiguità, i propri segreti, dove le domande e le inquietudini restano ancorate nelle nicchie delle anime in attesa di risposte e riscontri. E’ uno specchio dell’umanità il verbo del “reverendo Stone” che ci mette di fronte alla realtà a volte scomoda. Vi è l’amore verso il più debole, il diverso, il ricordo, la rabbia e l’insofferenza contro il potere, il dominatore, l’odio e la falsità. Fra le sue liriche, lascia spazio anche a teneri ricordi di amori, d’infanzia, d’amicizia, e lo fa con delicatezza, dipingendo la naturalità e la semplicità, rendendo anche nostre le sue emozioni che mentalmente accarezziamo. Un prezioso volume, dove la retorica non trova spazio, dove la verità diventa denuncia e il sentimento il filo conduttore. Fabio Bet asserisce che il suo elaborato non è poesia… Sono contrariata! Niente è più poesia di ciò che ha scritto. Nessuna banalità o costruzioni cervellotiche di schemi elaborati e consunti, poesia senza immagini sorpassate, poesia invece dove l’introspezione dell’autore diventa materia e dove il canto solista si trasforma in coro dei tanti che avrebbero voluto dire ciò che il “reverendo Stone” si è convinto, cioè che “il mondo non ascolterà”.