Separo lo scibile dal risibile
Come fosse la crusca dal grano
Oso
Perché gli altri non osano
Provo
Quel che gli altri non provano
Batte il mio cuore
Asincrono
Apolide
Anabantide
Riempio i fogli di segni
Riempio i segni di fogli
Non mangio la carne degli animali
Io li guardo negli occhi da loro pari
La mia specie non è la migliore
Non lo è mai stata
Non lo sarà mai
Nemo sua sorte contentus
Io
Come Giovanna d’Arco
Come Giordano Bruno
Come Girolamo Savonarola
Come milioni di innocenti
Appesi ai pali
E dati alle fiamme
Da orde di psicopatici
Nascosti dietro Gesù Cristo
Proprio così
Χριστός
L’Unto
La più formidabile giustificazione
Che la mente umana abbia mai partorito
Per coprire lo sterco della propria anima luciferina
E come in un infinito mantra omicida
Intonavano il te deum con cura monacale
I cigni quando intuiscono di dover morire
Riescono ad emettere un canto meraviglioso
Riescono a cantare come mai hanno fatto prima
E’ la consapevolezza della morte
Che dona loro una voce divina