Tu ridi
Ma intanto la muffa corre
Lungo le traiettorie della volta
E segna di un nero-bruno grottesco
L’angolo più remoto della stanza
Tu ridi
Ma la muffa
Ha vita propria
Una coscienza
Una civiltà alle spalle
Ed un capello caduto
Risalta sulla piastrella bianca
Come se tutto il creato
Non fosse altro che questo
Un segno sulla pelle
Tu ridi
Ma l’occhio rifugge il globale
S’infila patologico nel dettaglio
Adora fissare un solo albero
Si spaventa dinanzi la foresta
Niente
Nel niente
Esautorato
E
Ogni colpo della lancetta nell’orologio
Sembra sempre di più un esplosione
Tu ridi
Padre senza Prole
Maledetto
La muffa infine sorride a tutti
Mentre la lancetta vola via
Con un grido di femmina isterica